TEXAS, U.S.A. - Voci dal Braccio della Morte

          Ultimo aggiornamento: 25/01/2009
   

FRANCIS NEWTON E' MORTA PER LE COLPE DI BUSH

Dave Lindorff

Frances Newton è morta per le colpe di Bush.

La quarantenne di colore, giustiziata il 14 settembre 2005 dal Texas ossessionato dalla morte, dopo che la Suprema Corte aveva respinto l’ultimo appello del suo avvocato, e dopo che l’assetato di sangue “Board of Pardons and Parole” aveva rifiutato di chiedere una sospensione al Governatore Rick Perry, è stata a malapena menzionata dai media degli Stati Uniti, che erano tutti occupati a parlare del disastro di Bush a New Orleans. E’ apparso un trafiletto di 79 parole a pag. 25 del New York Times, in mezzo a due notizie di scarsa importanza.

Chi stesse cercando l’esempio di una persona innocente giustiziata dallo stato potrebbe scegliere il caso di questa sfortunata donna, che quasi certamente non era colpevole dell’omicidio di suo marito e dei suoi figli, per il quale è stata condannata dallo stato del Texas.

La colpevolezza di Frances Newton è sempre stata difficile da dimostrare, con l’accusa che sosteneva che, dopo aver ucciso le sue vittime a bruciapelo con una pistola, Newton in qualche modo aveva abbandonato la scena del crimine, ritornando solo 30 minuti più tardi con la stessa pistola e con nessuna traccia di sangue sul corpo o sui vestiti, nonostante la grande quantità di sangue trovata sulla scena.

Newton ha sempre proclamato la sua innocenza, fino alla morte, e sostenuto una versione secondo la quale i suoi familiari erano stati uccisi per una storia di debiti di droga; una teoria che il suo avvocato Ronald Mock, notoriamente inetto e successivamente sospeso dall’ordine degli avvocati, non si è mai preso la briga di dimostrare. Newton sosteneva di aver portato via di casa la pistola dopo aver sentito suo marito e suo fratello parlare di “grossi problemi”, e di aver pensato che era meglio toglierla di mezzo.

Il processo è stato caratterizzato da negligenze e scorrettezze, la più grave delle quali è stata da parte dell’accusa omettere di dire alla giuria che sul posto non era stata trovata solo la pistola in possesso della Newton, ma 3 pistole identiche, dello stesso calibro. La difesa non si è interessata del problema. E’ chiaro quale livello di negligenza e incompetenza ci si può aspettare dagli avvocati d’ufficio sottopagati, non motivati e incapaci che vengono regolarmente forniti agli accusati poveri o di colore in casi come questi. Mock non ha nemmeno mai incontrato i genitori del marito della Newton, che si erano presentati volontariamente per testimoniare a suo favore, e che si sono sempre opposti alla sua esecuzione!

Ironicamente, quando c’era più attenzione intorno al caso di Frances, nel dicembre 2004 il Governatore Perry aveva concesso una proroga di 120 giorni dell’esecuzione a causa dei seri dubbi che erano sorti sulla sua colpevolezza.

Il problema del numero delle pistole e l’oltraggioso comportamento della difesa, che ha omesso di presentare importanti prove in favore dell’imputata, avevano posto serie questioni sulla colpevolezza di Frances Newton, che erano diventate sempre più notevoli. C’erano più dubbi al momento dell’esecuzione che nel momento in cui Perry concesse la proroga.

Allora, qual’è la differenza tra dicembre 2004 e settembre 2005? Il calo di interesse sul caso da parte del pubblico e dei mass-media.

L’uragano Katrina e la disastrosa risposta di Bush all’alluvione di New Orleans ha semplicemente oscurato la storia della prima esecuzione di una donna di colore dall’epoca della Guerra Civile.

Naturalmente, Newton avrebbe comunque avuto una scarsa attenzione da parte dei media a causa della sua razza. L’esecuzione di un’altra donna, assassina confessa, Karla Faye Tucker, uccisa solo 7 anni fa, è stata una notizia da prima pagina per settimane prima della sua morte. Che differenza c’era? Certamente non la gravità del crimine, dato che l’omicidio era stato sanguinoso. Le differenze vere erano la razza (la Tucker era bianca), e il fatto che avesse trovato Dio nel Braccio della Morte.

Così in un certo senso si può dire che Newton sia stata un’altra vittima dell’uragano Katrina, anche se sarebbe morta comunque.

E’ inoltre un altro fiore all’occhiello per il record-man delle esecuzioni George Bush. E’ sotto il suo mandato di governatore che è stato celebrato quel vergognoso processo. Sempre mentre era governatore lui sono stati respinte tutte le richieste di ripeterlo; sono stati i componenti del Texas Board of Pardons and Parole quasi tutti nominati da Bush a respingere la richiesta di fermare l’esecuzione, ed è sulla scia del suo mandato di Governator Morte che gli ultimi sforzi per ottenere una proroga o clemenza sono stati respinti dal suo successore Governatore Perry, ed è stata alla fine giustiziata.

Adesso è il momento in cui gli oppositori della pena di morte e il collegio di difesa che ha combattuto per salvare la vita della Newton devono raddoppiare i loro sforzi per provare la sua innocenza, e una volta per tutte dimostrare la mostruosità di una pena di morte malata e razzista non solo in Texas ma in tutti gli Stati Uniti.

It is now time for death penalty opponents and the team of appellate defenders who fought for Newton's life to redouble their efforts to prove her innocence, and to once and for all demonstrate the monstrosity of the sick, racist death penalty in not just Texas but the entire United States.

Dave Lindorff

(Dave Lindorff è autore di vari articoli sul tema della pena di morte e del libro “Killing Time: and Investigation into the Death Row Case of Mumia Abu-Jamal)

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